Il viaggio di oggi sarà all’insegna del turismo enogastronomico e culturale, direzione basso Piemonte.
Al confine con la Liguria, tra noccioleti e vigneti troviamo un gioiello a volte dimenticato, una località turistica termale cara ai Savoia, sto parlando di Acqui Terme.
Io e mio marito abbiamo scoperto quasi per caso questa stazione termale, stavamo organizzando una visita in una cantina vinicola piemontese e cercando su Google, ci ha incuriositi questa città.
Dobbiamo essere onesti, sinceramente pensavamo di trovare la solita località termale che in bassa stagione risulta spenta ed anonima, non eravamo più lontani dalla realtà.
Di lì a pochi giorni ci siamo resi conto che Acqui Terme è una vera e propria città, ha una movida molto frizzante nel crepuscolo mentre durante il giorno ha una aria di sorniona opulenza.
Vuoi per le poche persone che abbiamo trovato a passeggio per le vie al mattino e nel primo pomeriggio, siamo riusciti a scoprire quasi in solitaria piccoli angoli estremamente suggestivi.
Storia della città
Acqui Terme si trova in Piemonte, ma precisamente nel Monferrato, ci sono leggende che sussurrano che sia stata fondata da alcuni greci, ma questa è solo leggenda.
In verità sono stati ritrovati degli insediamenti neolitici e da alcuni scavi archeologici si evince che nell’età del bronzo fu popolata dai Liguri, i quali furono sconfitti dai romani e, in seguito ad un trattato di pace, questi “barbari” furono inglobati nell’impero.
Divenne un’importantissima via di comunicazione e scambio durante questo periodo tra la pianura padana e la riviera di ponente fino ad arrivare in Gallia e Spagna.
In questo periodo di estrema ricchezza della città furono create le prime terme, in quanto c’erano in superficie piccoli pinnacoli di vapori sulfurei caldi, e lo sappiamo tutti che per la popolazione romana le terme non erano solo un momento di relax, ma soprattutto un ambiente dove tessere relazioni sociali e chiudere accordi.
Nel tardo impero si sviluppa una importante comunità cristiana che portò alla creazione di un vescovado, e la conseguente costruzione di una cattedrale.
Dedicata all’Assunta, viene iniziata qualche anno prima dell’anno mille, consacrata nel 1067, e terminata dopo il 1100.
La presenza della cattedrale e delle terme, che non smisero mai di essere parte fondamentali di questa città, permisero ad Acqui Terme di non cadere nell’oblio del tardo medioevo.
Solo quando i genovesi fondarono Alessandria, la città di Acqui Terme ebbe uno stop nella sua espansione ed iniziarono gli screzi tra le due città che li portarono molte volte a confrontarsi su vari campi di battaglia.
Cose da non perdere ad Acqui Terme
- La Bollente
- Cattedrale Nostra Signora Assunta e trittico (Pala d’altare)
- Museo Archeologico
- Acquedotto romano
- Centro storico
- L’Acqua Marcia
- La fontana delle Ninfee
- Il teatro romano
- Terme Sabaude
La Bollente
Questo monumento raffigurante una piccola edicola greca è stata costruita a metà 1800, su una precedente sede termale di origine romana.
Questo lo sappiamo perché durante gli scavi di costruzione, furono trovate le fondamenta delle prime terme, le cui pietre sono conservate nel museo locale, ma di questo ne parleremo tra poche righe.
Questa fonte è il cuore pulsante di Acqui Terme, dove ancora oggi scorre l’acqua calda con sentori di zolfo.
Le persone vanno a scaldarsi durante le fredde giornate invernali mentre fanno due chiacchiere con gli amici in piazza, altri raccolgono dalle bocche da dove scorre l’acqua intere taniche da portare a casa.
Oppure, i turisti fanno come me, che passeggiando in un freddo sabato pomeriggio di febbraio, sono andata a scaldarmi le mani.
Cattedrale Nostra Signora Assunta e trittico di Acqui (Pala d’altare)
La cattedrale si affaccia sulla piazza del duomo, ha una facciata neoclassica, con un portale centrale con colonnine tortili scolpite in rilievo.
Nell’arco sovrastante sono scolpite le effigi dei 4 dottori della chiesa, sullo stipite destro S. Guido e sul sinistro S. Maggiorino primo vescovo della città.
La cattedrale ha tutte le caratteristiche romaniche, una pianta a croce latina con 5 navate e cappelle laterali dedicate a santi protettori.
Una cosa molto particolare è la cripta che porta l’altare centrale ad essere sollevato rispetto la platea, altro elemento architettonico interessante è il pulpito.
Ma il tesoro nascosto di questa cattedrale è il trittico nascosto in sacrestia.
Ebbene sì, secondo il nostro punto di vista una delle migliori pale d’altare che abbiamo mai visto: il “Trittico della Vergine di Montserrat dipinto da Bortolomé Bermejo, il più importante pittore spagnolo del quattrocento.
Abbiamo potuto scoprire questo tesoro grazie alle signore che gestiscono le opere pie della cattedrale, e tra un sorriso e una chiacchiera sulla bellezza delle opere contenute in questo scrigno, ci hanno accompagnato a scoprire quest’opera che ha suscitato un’intensa emozione.
Loro si sono stupite che non abbiamo scattato nessuna foto, ma in quel momento volevamo imprimerci nel profondo la bellissima sensazione mentre ammiravamo quest’opera.
Museo archeologico e teatro romano
Il museo si trova dentro al castello, al suo interno possiamo ripercorrere dall’età neolitica fino al primo ‘800 la storia di Acqui Terme.
Da segnalare la presenza delle pietre romane trovate durante gli scavi per la costruzione dell’edicola della Bollente.
Possiamo ammirare anche delle pietre funerarie di età romana, molti reperti sono correlati di vari disegni fatti dagli studenti del locale Liceo Artistico, che raffigurano l’uso dei vari ornamenti trovati durante le varie campagne di scavi.
In esterno troviamo un piccolo giardino botanico, dal cui terrazzo possiamo ammirate il sottostante teatro romano, aimé solo una piccola porzione, perché il resto è stato inglobato con il tempo dagli edifici circostanti.
Centro storico, La fontana delle Ninfee, Terme Sabaude
Passeggiando per il centro storico possiamo trovare tantissimi scorci su cortili, corti e piccole vie che sembrano uscite direttamente da cartoline di inizio ‘900.
Specialmente sabato mattina, quando la città è ancora addormentata, c’è la possibilità di fare foto e prestare attenzione a piccoli dettagli che se ci fosse della folla non potreste mai notare come ad esempio la scritta delle teme sabaude in stile Liberty o la bellezza dei portici.
Una cosa che abbiamo notato sono i ristoranti che propongono in forma estremante rigorosa piatti della tradizione piemontese, però ne abbiamo anche trovato qualcuno che proponeva alcune variazioni e contaminazioni.
Sempre passeggiando per il centro ci siamo imbattuti nella fontana delle ninfee, che purtroppo a febbraio era spenta per ovvi motivi di gestione, ma che quando è accesa ci hanno assicurato che è meravigliosa.
L’Acqua Marcia e l’acquedotto romano
Appena fuori in centro storico, troviamo una fonte nascosta che sembra un tempio greco una fonte solforosa, frequentata dalle persone locali.
Invece verso il centro, si erge nella sua maestosità un frammento di un acquedotto romano, molto suggestivo alla sera con un’illuminazione studiata per renderlo un’attrazione piena di charme
Altre cose interessanti vicino Acqui Terme
Diciamo la verità noi siamo partiti per un weekend enogastronomico con visita a cantine e si abbiamo anche comprato degli ottimi vini (Dolcetto d’Acqui).
Ovviamente ci sono anche stabilimenti termali (ma noi non li abbiano provati per mancanza di tempo) e nei dintorni potete visitare altri borghi come:
- Strevi (dove avevamo prenotato la nostra visita in cantina)
- Grognardo
- Alice Bel Colle
Come arrivare ad Acqui Terme
Acqui Terme è raggiungibile sia con mezzi su gomma, ma fortunatamente ha anche una stazione dei treni molto ben collegata, quindi è possibile fare anche eco turismo.
Altre info utili
Ufficio comunale per il turismo (IAT): per tutte le informazioni su come arrivare e cosa fare.
Sito cattedrale: per info e orari di visita sono molto rigorosi!
Per ora vi auguriamo una buona esplorazione, il nostro consiglio è “siate curiosi e non abbiate paura di perdervi in questi vicoli”.
Se volete scoprire nuovi itinerari avventurosi che ho esplorato per voi andate a leggere della mia gita alla Sacra di San Michele.
Articolo scritto da Eli e Gio