Negli ultimi anni, il nomadismo digitale è diventato un argomento sempre più popolare, e anche io non riesco a smettere di pensarci.
Tanto che, dopo averne scritto in passato, sono di nuovo qui a parlarne.
Cosa c’è di così affascinante in questo stile di vita? Beh, chi non vorrebbe lavorare da una spiaggia tropicale o da un qualche locale di una città europea, con il mondo intero come ufficio?
Tuttavia, mentre l’idea suona sicuramente invitante, ci sono anche aspetti più complessi e meno noti che meritano attenzione.
Cosa significa essere un nomade digitale
Quando ho iniziato a esplorare il mondo del nomadismo digitale, ero attratta dalla libertà che prometteva.
Ma con il tempo, ho imparato a vedere entrambe le facce della medaglia: quella emozionale e avventurosa, e quella più concreta e impegnativa.
Essere un nomade digitale non significa semplicemente girare il mondo con un laptop sotto il braccio.
Al contrario, richiede molta autodisciplina, una buona organizzazione e, non da ultimo, la capacità di adattarsi continuamente a nuove situazioni, spesso imprevedibili.
Quindi, per quanto possa essere affascinante, è fondamentale rendersi conto che ci saranno sempre sfide da affrontare.
Parliamo con Antonio Di Maio di Mindontheroad
A questo proposito, vorrei raccontarvi la storia di Antonio Di Maio, un giovane che da tre anni vive da nomade digitale e ha deciso di condividere con noi il suo percorso.
Antonio ha viaggiato tra Europa, Asia e Africa, e nel frattempo ha sviluppato un vero e proprio corso per chi vuole intraprendere la sua stessa strada.
Ha identificato alcuni passi fondamentali per diventare nomadi digitali e, basandosi sulla sua esperienza, ha creato un metodo per guidare chi desidera fare questo salto.
Ecco alcuni spunti che potrebbero fare al caso tuo:
- Lavorare sul mindset: Prima di tutto, Antonio consiglia di sviluppare un “mindset dinamico“, quello che ti permette di perseverare anche di fronte alle difficoltà. Perché, diciamocelo, ce ne saranno. Ma è proprio questo tipo di mentalità che ti aiuterà a restare concentrato anche quando le cose non andranno come previsto.
- Comprendere lo stile di vita: Essere un nomade digitale non significa semplicemente trovare un lavoro da remoto. Significa anche comprendere quali sono le strade più praticabili per te. Le opzioni principali includono diventare un imprenditore digitale, un content creator, un freelance o lavorare come dipendente da remoto. Ognuna ha i suoi vantaggi e le sue sfide.
- Farsi una rete di contatti: Il network è fondamentale. Entrare in contatto con chi ha già intrapreso questo percorso può offrirti preziosi consigli e ispirazione.
- Formazione e coaching: Se ne hai la possibilità, trova un mentore o un coach che possa accelerare il tuo percorso. Investire nella formazione e nella crescita personale è una mossa intelligente che ti aiuterà a raggiungere prima i tuoi obiettivi.
- Valutare le tue competenze: Una parte cruciale del diventare nomade digitale è capire quali sono le tue competenze, sia tecniche che trasversali, e vedere come possono essere applicate a lavori che ti permettono di lavorare da remoto. Non preoccuparti se non hai una laurea: per molte posizioni non è un requisito fondamentale.
- Scegliere il lavoro giusto: In base alle tue competenze e preferenze, valuta se sia meglio lavorare come freelance o come dipendente. Se opti per la strada del freelance, impara a creare un’offerta competitiva e a vendere i tuoi servizi. Se preferisci lavorare come dipendente, concentrati sulla ricerca di aziende che offrono posizioni remote e prepara una candidatura che spicchi tra le altre.
Nomadi digitali ecco i dati
Alcuni dati recenti rendono tutto questo ancora più interessante: secondo uno studio di MBO Partners, nel 2023 si contavano oltre 16,9 milioni di nomadi digitali solo negli Stati Uniti, con una crescita del 131% rispetto al 2019.
Questo dimostra che non solo è una tendenza in forte espansione, ma anche che molte persone riescono effettivamente a fare il salto e a vivere questa esperienza.
Un altro dato interessante? Circa il 70% dei nomadi digitali dichiara di essere soddisfatto o molto soddisfatto del proprio stile di vita, anche con le sfide che comporta.
Quindi, nonostante qualche difficoltà, è chiaro che i benefici per molti superano di gran lunga i costi.
Considerazioni finali
In conclusione, se anche tu sogni di lavorare viaggiando per il mondo, sappi che è un sogno raggiungibile, ma che richiede pianificazione e consapevolezza.
I video motivazionali che dipingono il nomadismo digitale come una vacanza infinita possono essere allettanti, ma la realtà è fatta di alti e bassi, di autodisciplina e di un costante adattamento.
Tuttavia, se sei pronto a metterti in gioco, seguendo i consigli di chi ce l’ha già fatta come Antonio, potresti presto raccontare la tua storia di successo come nomade digitale.
Quindi, se sogni di lavorare con vista oceano o di cambiare “ufficio” ogni mese, ora hai qualche dritta in più. Prepara la valigia e… buon viaggio verso il nomadismo digitale!
Ti aspetto dall’altra parte del Wi-Fi!
Articolo scritto da Ary