intervista a roger garth

INTERVISTA A ROGER GARTH

INTERVISTA A ROGER GARTH

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Capelli biondi, occhi di ghiaccio e un sorriso che ribalta il mondo. 
Un angelo cresciuto nel giardino del diavolo”, come si definisce sul suo profilo Instagram.
Stiamo per incontrare Roger Garth, top model, doppiatore, attore, opinionista in tv, e tanto altro ancora.

Un personaggio pieno di sfumature, di luci e di ombre. Carismatico e con l’arma di difesa dello humor sempre sguainata.
Di lui si sa poco, tranne quello che ci tiene a farci sapere o che riusciamo a  leggere tra le righe.
Una cosa però è certa, è nato il 18 ottobre e racchiude tutte le caratteristiche del perfetto bilancia: un grande senso della giustizia e dell’equità, uno spiccato senso per l’armonia e la bellezza, un forte rispetto per la natura.

intervista a roger garth

A: Ciao Roger e benvenuto sul blog de Le Blogger siamo Noi, è un vero piacere averti qui. Iniziamo subito!
R: Sì, ma non dirmi buongiorno o roba simile che porta malissimo!

A: Per carità, un “Ciao Roger!” va più che bene. Già questo esordio mi fa capire che ho a che fare con una persona molto diretta e so che sei anche molto ironico.
Posso chiederti allora quanto contano per te l’ironia e l’autoironia in questo mondo, e soprattutto nel tuo ambiente?
R: Direi che sono essenziali. Se sono sopravvissuto, ad oggi, è perché abuso di ironia, cinismo e sarcasmo.

A: Sei indubbiamente una persona eclettica che nella sua vita ha fatto cose molto diverse tra loro. Inquietudine, curiosità o cos’altro?
R: Amo vivere. Le esperienze mi nutrono l’anima. Inquietudine, curiosità, insoddisfazione, libertà e assenza di legami sicuramente hanno avuto il loro ruolo.

A: Ricollegandomi a questo, ho letto che hai anche creato un brand di abbigliamento tempo fa, mi pare si chiamasse Kinship.
Posso chiederti da cosa hai tratto ispirazione e a chi si rivolge? E cos’è per te lo stile? (Sì, lo ammetto, non è una sola domanda…) 
R: Long time ago… uno streetwear elegante… paradosso… poi ho venduto e sono passato ad altro. Lo stile, come l’eleganza, non possono essere insegnati ma fanno parte di alcuni individui. Come l’intelligenza.

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A: Una cosa che mi ha parecchio colpito di te è la normalità che traspare anche dalle tue storie Instagram e il tuo “essere alla mano”, ma come si rimane con i piedi per terra in un mondo tanto fuori dall’ordinario?
R: Beh, con un 46 di piede è difficile non tenerli a terra! Amo le cose semplici seppur io sia molto complesso. Mio padre mi diceva sempre che le vere stelle non si vergognano di sembrare delle lucciole.

A: Nonostante il tuo lavoro e la tua vita ti portano a viaggiare molto, immagino che ci sia un posto dove ti senti davvero “a casa”, ci dici quale e perché?
R: Roma in questo momento. Sebbene l’abbia trascurata per molti anni. Sicuramente poi ci sono Los Angeles, Tokyo, Parigi e Milano. Hanno avuto tutte una parte importante nella mia vita. Alcune più parti. 

A: Tuttavia “casa” non sono solo i luoghi che ci ospitano ma anche stare con chi si ama. Tu hai un rapporto speciale col tuo bellissimo cane, Kalahari… Ci racconti perché hai scelto questo nome? 
R: Kalahari in principio era il nome che avrei dovuto dare a un’ipotetica figlia, è un nome che ho sempre amato… In seguito a un viaggio nel deserto del Kalahari… ci fu un avvenimento e promisi a me stesso che lo avrei usato con amore.
Quando, con fatica e anni di attesa, ho preso il mio cane, il nome era già in attesa da anni… e lui l’ha centrato in pieno! Gli sta bene sotto vari aspetti.

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A: Infine concludo con una mia personale curiosità. Essendo una libraia non posso esimermi dal chiederti quale libro stai leggendo in questo momento e se hai mai pensati di scriverne uno…
R:
Sto leggendo un libro della mia amica Enrica Bonaccorti, divertentissimo, Il Condominio. Il pensiero di scrivere un libro è costante, proibitivo, liberatorio, rischioso, audace… dovrebbe utopicamente essere il mio “canto del cigno”.

Avrei ancora tante curiosità ma per ora termino qui.
Incontrarti è stato stimolante oltre che un grande piacere. Quando vorrai tornare a parlarci dei tuoi progetti futuri sappi che la porta della casa de LBSN è sempre aperta e sul davanzale abbiamo messo delle piante di Pitosforo per te (questa la spieghiamo la prossima volta…).
Grazie, Roger.

Articolo scritto da Ary

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