Marhaban a tutti!
Questa parola non è nient’altro che “ciao” in arabo.
Approfitto di questo saluto per introdurre e presentare l’argomento di questo post: la beauty routine marocchina.
Come ormai saprete, sono una delle blogger viaggiatrici di questo gruppo, sempre con la valigia pronta e con un biglietto aereo che aspetta paziente il suo turno!
L’ultima destinazione che ho visitato è stata il Marocco, con un meraviglioso tour delle città imperiali. Vorrei condividere con voi i segreti di bellezza del Maghreb, per rendervi belle belle in modo assurdo, come direbbe Zoolander!
LA MIA ESPERIENZA CON LA BEAUTY ROUTINE MAROCCHINA
Il primo rito della beauty routine marocchina è l’hammam, trattamento depurativo della pelle in ambiente “vaporoso” ma sopportabile anche per chi come me non riesce a sopravvivere a sauna e bagno turco per più di venti secondi!
Le proprietà del vapore stimolano l’eliminazione delle cellule morte e delle tossine, riattivando la circolazione e rigenerando la nostra pelle.
SAPONE NERO
Dopo un passaggio nel Tepidarium, una sala umida dove la temperatura è generalmente di 36°che serve ad ambientarsi, segue la pulizia del corpo con il sapone nero.
Questo step definisce infatti la fase purificante.
La pelle infatti è pronta per ricevere il gommage, la fase esfoliante, eseguito energicamente con il guanto di kessa, e a seguire il lavaggio del corpo e dei capelli.
Il sapone nero, o savon noir, è il secondo step della beauty routine marocchina.
In Italia ci sono pochissime ditte che producono questo prodotto, una tra queste è Arangara con Nerolissia (che tra l’altro utilizzo e adoro!).
Come si usa il sapone nero? E soprattutto come si presenta?
Il sapone nero marocchino si presenta come un gel denso di colore scuro.
L’odore non è proprio dei più gradevoli, ma lascerà la vostra pelle talmente liscia a morbida che stenterete a riconoscerla!
Se vi ho incuriosito, una volta che lo avrete tra le mani dovrete seguire passo passo queste indicazioni:
- Aprire i pori con il vapore di un bagno caldo o doccia calda.
- Prelevare il sapone nero a piccole quantità ed amalgamarlo sulle mani prima di applicarlo sulla pelle.
- Applicarlo massaggiandolo e lasciandolo agire minimo 3 minuti (pelli sensibili) massimo 5, affinché porti in superficie le cellule morte, agevolando così l’esfoliazione. Il sapone nero non fa schiuma o ne fa molto poca, quindi non preoccupatevi se non ne vedete.
- Rimuovere il sapone nero con il guanto esfoliante con ampi massaggi circolari per asportare le cellule morte
- Riacquare abbondantemente con acqua tiepida e tamponare la pelle senza strofinare.
- Nutrire e idratare la pelle con una crema ricca.
Ma com’è stata la mia esperienza in Marocco? Piuttosto traumatica!
La signorina che si doveva occupare di me avrebbe fatto meglio a cambiare lavoro… Mi ha letteralmente scuoiata viva!
Mi tirava addosso secchiate di acqua fredda senza nemmeno dire una parola.
Non parlava l’inglese e l’unica parola in francese era “madame”, che utilizzava con tono severo per farmi spostare, girare, alzare.
OLIO DI ARGAN
Ora che il corpo è deterso e “scrubbato”, passiamo ai capelli con un altro prodotto tipico del Marocco: l’olio di Argan.
Premetto che questo non l’ho acquistato perché ho scorte per i capelli da fare invidia a un negozio, ma l’ho provato sulle punte durante una dimostrazione e devo dire che si sono rigenerate!
I miei capelli sono decolorati e ricolorati con tinte poco comuni e favoleggianti (adesso ho la ricrescita rosso/violacea e le punte verdi), devo dire che questo tipo di prodotto è una manna per le chiome secche e sfibrate come la mia!
L’olio di argan si può usare sia come impacco pre-shampoo che come trattamento pre-phon.
Noterete davvero la differenza!
Mi hanno mostrato una serie infinita di prodotti all’olio di argan e quando mi hanno spiegato che tipo di pianta è l’argan e come si ricavano i “semi” non ci volevo credere!
L’argan è un alberello su cui le capre si arrampicano per mangiarne i frutti (non è una bugia, cercate su Google e stupitevi!).
Quella che per noi è la bacca della pianta e ci serve per ottenere l’olio, per le caprette non è digeribile e viene sputata.
Le bacche scartate sono raccolte e pestate fino ad ottenere un composto da usare nei prodotti.
Lo so… Ve l’ho fatta molto semplice, ma era per farvi capire il procedimento.
Vi lascio con un famosissimo proverbio: “Sopra l’argan la capra campa, sotto l’argan la capra.. sputa!”
Articolo scritto da katebeautycase
Le Blogger siamo Noi si impegna a rimuovere tempestivamente dal blog il materiale eventualmente rivendicato da terzi ed erroneamente inserito.