5 spezie che rendono la tua tisana irresistibile

tisane speziate

Bentornate/i! Oggi vi parlerò di tisane speziate!

Zenzero, cannella, cardamomo e chiodi di garofano sono solo alcune delle spezie più comunemente utilizzate nella formulazione di tisane invernali, ma ci siamo mai chiesti perché?

L’Ayurveda

Se nella tradizione erboristica occidentale utilizziamo questi rimedi per rinvigorire l’organismo, e ci avvaliamo delle proprietà antisettiche per aumentarne le difese immunitarie, è proprio nella medicina tradizionale cinese che troviamo una spiegazione complementare altrettanto affascinante.

Secondo l’Ayurveda, infatti, i cibi possono avere delle caratteristiche Yin, e di conseguenza raffreddare il corpo, e delle caratteristiche Yang, ed essere quindi indicati come cibi riscaldanti.

Le spezie che abbiamo elencato sopra appartengono a quest’ultima categoria, e riescono così a disperdere il freddo e aumentare l’energia vitale.
Proprio per questo motivo è consigliabile iniziare la giornata nutrendosi di cibi Yang.

La nostra tradizione

Tornando alla nostra tradizione, troviamo testimonianza dell’uso delle spezie come ingredienti cosmetici, condimenti e medicamenti fin dai tempi dei Greci, degli Egizi e dei Romani.
Senza dilungarci troppo, vorrei fare con voi una rapida carrellata delle cinque spezie a mio parere più utilizzate per aromatizzare gli infusi e vederne insieme le proprietà.

Ricordiamo che moltissime spezie, per le proprietà intrinseche di stimolare la produzione di succhi gastrici, andrebbero evitate da chi soffre di gastrite e ulcere.

Zenzero

Tisane speziate

Il podio è conteso tra due delle spezie più utilizzate da sempre nel periodo invernale.
Dopo aver osservato decine di tisane sfuse e confezionate presenti sul mercato, mi sento di assegnare questo posto a… Lo ZENZERO!

Di origine asiatica, lo zenzero – o Zingiber officinale – si contraddistingue per il caratteristico sapore piccantino dato dal gingerolo.
È una delle spezie più utilizzate per favorire la digestione e come antinausea, tuttavia è sempre meglio consultare il proprio medico prima di utilizzarlo per tamponare le nausee in gravidanza.

Le proprietà antinfiammatorie lo rendono un valido aiuto in caso di raffreddore e influenza, ma è controindicato in caso di gastriti e di calcoli biliari perché la proprietà digestive stimolano anche la produzione della bile.

Cannella

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La più pregiata è quella proveniente dallo Sri Lanka.
La parte più interna della corteccia, ripiegata su se stessa a formare le caratteristiche stecche, trova largo impiego come ipoglicemizzante grazie al contenuto in polifenoli, fluidificante del sangue, antimicotico e antisettico, grazie all’azione della cinnamaldeide.

Spesso gli oli da massaggio utilizzati dagli sportivi prima dell’allenamento contengono cannella, proprio per scaldare i muscoli e prepararli allo sforzo.
Si raccomanda di non utilizzare l’olio essenziale puro sulla pelle.

Cardamomo

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Dal sapore fresco balsamico, i semi di questa pianta, cugina dello zenzero, sono contenuti in caratteristici frutti verdi da cui si ricava un olio essenziale ricco in acetato di alfa-terpineolo e ossido terpenico, composti che conferiscono al prodotto numerosi impieghi in erboristeria.

Tra tutte le possibili applicazioni possiamo utilizzare il cardamomo per aiutare la digestione e prevenire l’accumulo di gas intestinale, combattere l’alitosi, lenire le gengive arrossate.

Il cardamomo è una delle spezie più pregiate; se il nome non vi evoca alcuna nota aromatica particolare, sappiate che nella cucina orientale è impiegata per aromatizzare il caffè arabo e per preparare il curry.

Chiodi di garofano

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L’olio essenziale che si ricava dai boccioli floreali dell’Eugenia caryophyllata è uno dei più ricchi in eugenolo, composto dalle notevoli proprietà antifungine e antibatteriche.
Tanto da essere utilizzato, nell’antico Egitto, per mantenere i corpi puliti e protetti dall’attacco dei parassiti durante l’imbalsamazione e, in epoca moderna, come ingrediente dei collutori per l’igiene dentale.

L’azione antiossidante dei polifenoli lo rende utile come protettivo del fegato, ma è tuttavia sconsigliato a chi segue terapie con farmaci anticoagulanti.

L’uso tradizionale esterno vuole l’olio essenziale di chiodi di garofano utile in caso di dolori da carie, afte e gengiviti.
Rimane comunque sconsigliabile applicarlo puro sulla zona da trattare.

Pepe nero

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Nonostante siamo abituati a vedere spesso sulle nostre tavole questa spezia, non dobbiamo indurci a sottovalutarla.
In passato il pepe nero era considerato tanto prezioso da essere utilizzato come valuta di scambio, un po’ come oggi utilizziamo il denaro.

Le principali proprietà del pepe nero sono da ascrivere al principio attivo Piperina, che conferisce sia il gusto piccante tipico che ben conosciamo, sia le diverse proprietà.

Lo troviamo ad esempio in preparati per aumentare la termogenesi o, ancora più frequentemente, accanto a composti come il selenio è la vitamina B6, di cui aiuterà l’assorbimento.

Ricordiamo che moltissime spezie, per le proprietà intrinseche di stimolare la produzione di succhi gastrici, andrebbero evitate da chi soffre di gastrite e ulcere.

A presto

Articolo scritto da Isabella

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