Vestire eco-sostenibile: quello che devi sapere sui tessuti naturali e riciclati

Vestire eco-sostenibile: quello che devi sapere sui tessuti naturali e riciclati

Vi siete mai vestiti con uno pneumatico o messo delle bucce di mela ai piedi? Forse sì ma non lo sapete!

La diffusione delle aziende che producono fibre tessili derivanti da materiali di scarto, infatti, è in continua crescita e occupa una gran parte del settore dell’abbigliamento e calzaturiero.
Si cerca di dare una seconda vita a ciò che ha raggiunto il suo termine reinventando, riassemblando, utilizzando la creatività e la fantasia.

Ma non solo, numerosi investimenti vengono fatti anche nella ricerca di fibre tessili naturali ed ecosostenibili e nel creare una rete di scambio e vendita di abiti usati.
Così il fashion raggiunge nuovi traguardi, “boicottando” la moda fast e proiettandosi verso quella slow. 

Vestire eco-sostenibile: quello che devi sapere sui tessuti naturali e riciclati


Ma vediamo un po’ di numeri…

I numeri del mercato

Si stima che il mercato globale dell’abbigliamento di seconda mano raggiungerà i 350 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 12%.

Il 60% dei consumatori afferma che l’acquisto di abbigliamento di seconda mano offre loro il miglior rapporto qualità-prezzo, mentre il 55% è disposto a spendere di più per l’usato se l’economia non dovesse migliorare.

La produzione di un capo di abbigliamento nuovo richiede una quantità enorme di risorse idriche, energia e sostanze chimiche.
Scegliendo il second hand, si riducono significativamente questi impatti.

Ad oggi il 74% degli italiani si dichiara interessato alla moda sostenibile, e soprattutto le Generazioni Z e Millennials sono particolarmente sensibili ai temi della sostenibilità e sono più propense ad acquistare abbigliamento di seconda mano.

Cifre incoraggianti non trovate?

I vantaggi dei tessuti naturali

Scegliere per il proprio guardaroba capi prodotti con fibre naturali ha molti vantaggi.

  • Rispetto per l’ambiente: Provengono da fonti rinnovabili come piante o animali allevati in modo sostenibile. La loro produzione richiede meno acqua, pesticidi e fertilizzanti rispetto alle fibre sintetiche.
  • Biodegradabilità: Alla fine del loro ciclo di vita, si decompongono naturalmente, senza lasciare tracce inquinanti nell’ambiente.
  • Comfort sulla pelle: Sono traspiranti e ipoallergenici, perfetti per chi ha pelle sensibile.
  • Qualità: Offrono una sensazione di morbidezza e resistenza nel tempo.

Alcuni esempi di tessuti naturali:

  • Cotone biologico: Coltivato senza pesticidi e fertilizzanti chimici.
  • Lino: Resistente, fresco e assorbe l’umidità.
  • Canapa: Robusta, traspirante e antibatterica.
  • Seta: Lussuosa e leggera, ottenuta dai bozzoli del baco da seta.
  • Lana: Calda e isolante, proveniente da pecore allevate in modo etico.

A questi si aggiunge la fibra del bambù che è diventata negli ultimi anni una delle fibre tessili più apprezzate e utilizzate nell’industria della moda.
Deriva dalla polpa dello stelo del bambù, una pianta a crescita rapida e resistente, e offre una serie di vantaggi che la rendono un’alternativa ecologica e performante al cotone e ad altre fibre sintetiche.

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I vantaggi dei tessuti riciclati:

  • Riduzione dei rifiuti: Vengono creati riciclando materiali già esistenti, come bottiglie di plastica o vecchi tessuti.
  • Risparmio energetico: Il processo di riciclo richiede meno energia rispetto alla produzione di fibre vergini.
  • Minor impatto ambientale: Riducono la necessità di estrarre nuove materie prime.

Alcuni esempi di tessuti riciclati:

  • Poliestere riciclato: Ottenuto da bottiglie di plastica.
  • Nylon rigenerato: Prodotto riciclando vecchi tessuti di nylon. 

L’industria della moda come vediamo sta cercando soluzioni sempre più sostenibili, e il riciclo dei materiali è una delle strade più promettenti.
Unendo estro e design a un’operazione di questo tipo, nascono degli accessori davvero molto originali, versatili e resistenti.

Perché riciclare gli pneumatici per la moda?

Se un tempo quando si bucava una ruota si pensava semplicemente a sostituirla, oggi c’è chi va in cerca di pneumatici e camere d’aria danneggiate di auto e biciclette.
In Italia, alcune aziende stanno dimostrando come è possibile trasformare un materiale apparentemente di scarto come gli pneumatici usati in capi d’abbigliamento e accessori di tendenza.

  • Sostenibilità: Riduce la quantità di rifiuti in discarica, risparmia energia e risorse.
  • Innovazione: Offre un’opportunità per creare prodotti unici e originali.
  • Resistenza e durata: La gomma riciclata è un materiale resistente e durevole, perfetto per accessori come borse e cinture.
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La lavorazione degli pneumatici tuttavia richiede molta perizia e adeguati controlli. Dopo la pulitura si sottopongono a speciali tecniche come:

  • Termoformatura: gli pneumatici possono essere riscaldati e modellati per creare forme curve o tridimensionali.
  • Intarsio: Si possono creare motivi decorativi inserendo piccoli pezzi di pneumatico o altri materiali all’interno di una base di tessuto.
  • Tessitura: In alcuni casi, le strisce di pneumatico possono essere utilizzate per creare tessuti innovativi.

L’utilizzo di pneumatici permette di dare libero sfogo alla creatività e dare vita a moltissime soluzioni fashion accattivanti. Sapete che alcuni artigiani toscani hanno creato un’intera linea dedicata ai ciclisti? Vi lasciamo il link di uno di questi, se volete andare a curiosare.

Utilizzo di materiali di scarto

Tutto ciò che è dismesso, in disuso o in eccesso di produzione viene riadattato, rimaneggiato e trasformato.
La stessa cosa accade ad esempio con sedili di autovetture o cinture di sicurezza che diventano borse, zaini e accessori di assoluta tendenza, resistenti ecologici e molto gradevoli da vedere. Guardate ad esempio il sito di Ex seat bag!

Esempi di materiali e prodotti:

Oltre agli pneumatici, molti altri materiali di scarto possono essere riciclati per creare prodotti di moda, vediamone alcuni:

  • Carta riciclata: Realizzazione di carta da parati, packaging eco-friendly, accessori per capelli.
  • Bottiglie di plastica: Trasformazione in filati per maglieria o tessuti per abbigliamento tecnico – potete approfondire qui per conoscere la newlife, una fibra tessile sintetica creata con bottiglie di platica.
  • Caffè: Utilizzo dei fondi di caffè per creare tessuti colorati e antibatterici. Miscelando i fondi di caffè con altri materiali, come l’amido di mais o la colla, si possono creare paste modellabili per creare bottoni, ciondoli e altri accessori.
  • Bucce di frutta. Similmente ai fondi di caffè, le bucce di frutta (come quelle delle cipolle, delle more, delle noci) possono essere utilizzate per tingere tessuti e pelli. I colori ottenibili sono molto vari e naturali.
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Ma l’utilizzo dei materiali di scarto ha anche qualche svantaggio. 

In primis il processo di tintura e lavorazione degli scarti alimentari richiede più tempo rispetto ai metodi industriali tradizionali, e poi i colori ottenuti con le tinture naturali potrebbero sbiadire più rapidamente rispetto a quelli sintetici.

Come sempre vi lasciamo qualche link se volete approfondire.

Noah Shop un’azienda che utilizza pelle di mais, pelle di vino e pelle di mela per la creazione delle sue scarpe ecologiche e vegane. 

Fruma un’azienda pioniera nella lavorazione degli scarti dell’uva e dei mirtilli rossi.

E infine Id-Eight, un’azienda che è riuscita a creare linee comode e coloratissime di sneakers partendo dagli scarti di lavorazioni agricole o industriali e che oggi vanta un importante giro d’affari in tutto il mondo.

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Perché scegliere i tessuti naturali e riciclati?

  • Per il tuo benessere: Riduci il contatto con sostanze chimiche nocive e scegli materiali più confortevoli sulla pelle.
  • Per l’ambiente: Contribuisci a ridurre l’inquinamento, il consumo di risorse e le emissioni di gas serra.
  • Per un futuro sostenibile: Sostieni un modello di produzione più rispettoso dell’ambiente e delle persone.

Dove trovare abiti e accessori sostenibili?

Innanzitutto vi consigliamo di iniziare a frequentare qualche mercatino del vintage o i famosi swap party che anche in Italia stanno prendendo tanto piede.

Poi cercate su internet le numerose fiere e manifestazione del settore che si svolgono ogni anno nella nostra penisola, infine fate un giro su Vinted o sulle piattaforme specializzate.
Fiere di settore come Milano Unica e Pitti Immagine dedicano spazi sempre più ampi alla moda sostenibile e al riciclo creativo, ma iniziare a visitare piccoli mercatini e sostenere le realtà locali può essere senza dubbio la scelta migliore.

Vi lasciamo un paio di link per andare a esplorare:

www.ecomondo.com

www.bioest.org

Numerose sono anche le iniziative innovative che sbocciano attorno al mondo della moda eco-friendly e ve ne vogliamo segnalare qualcuna. 

  • The RealReal: Piattaforma online che coniuga lusso e sostenibilità, offrendo un’ampia selezione di articoli di seconda mano autentificati.
  • Rent the Runway: Piattaforma che permette di noleggiare abiti di alta moda, riducendo così il consumo e prolungando la vita dei capi.
  • Loop: Un’iniziativa di TerraCycle che mira a eliminare gli imballaggi usa e getta e a creare un sistema di riutilizzo per prodotti di uso quotidiano, come shampoo e detersivi.

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E poi c’è WearMe30Times, un’iniziativa innovativa che si inserisce nel più ampio movimento dello slow fashion.

L’obiettivo principale è quello di promuovere un consumo consapevole e sostenibile nel settore dell’abbigliamento, allontanandoci dalla logica dell’usa e getta tipica del fast fashion.

In cosa consiste?

  • Sfida personale: Chi acquista un capo da un marchio aderente all’iniziativa viene invitato a indossarlo almeno 30 volte. Questo semplice gesto ha un impatto significativo: allungando la vita di un capo, si riduce la necessità di produrne di nuovi, diminuendo così l’impatto ambientale dell’industria tessile.
  • Tecnologia a supporto: Ogni capo viene dotato di un QR code che, una volta scansionato, permette di registrare l’acquisto e di partecipare a una sorta di “diario di bordo” virtuale. In questo modo, chi indossa il capo può documentare le diverse occasioni in cui lo ha indossato, creando una sorta di community e condividendo la propria esperienza.

Scopri come riconoscere i prodotti veramente sostenibili

Riconoscere i prodotti veramente sostenibili può essere una sfida, dato che il termine “sostenibile” è spesso utilizzato in modo generico e talvolta fuorviante.
Tuttavia, ci sono alcuni indicatori e accorgimenti che possono aiutarti a fare scelte più consapevoli.

  1. Informati sul marchio:
    • Valori e mission: Cerca aziende che hanno una chiara missione di sostenibilità e che comunicano apertamente i loro valori e obiettivi.
    • Trasparenza: Le aziende realmente impegnate nella sostenibilità sono trasparenti riguardo ai loro processi produttivi, alle materie prime utilizzate e all’impatto ambientale dei loro prodotti.
    • Certificazioni: Controlla se l’azienda possiede certificazioni che attestano la sostenibilità dei suoi prodotti, come ad esempio:
      • GOTS: Global Organic Textile Standard, per i tessuti biologici.
      • Fairtrade: Garantisce condizioni di lavoro eque per i produttori.
      • FSC: Forest Stewardship Council, per i prodotti in legno provenienti da foreste gestite in modo sostenibile.
      • Ecolabel: Etichetta europea che certifica i prodotti a basso impatto ambientale.
  2. Leggi attentamente le etichette:
    • Composizione: Verifica che i materiali utilizzati siano naturali, riciclati o provenienti da fonti sostenibili. Evita prodotti con lunghe liste di sostanze chimiche sconosciute.
    • Origine: Scopri da dove proviene il prodotto e come viene prodotto. Privilegia i prodotti locali e quelli a filiera corta.
    • Imballaggio: Scegli prodotti con imballaggi minimi, riciclabili o biodegradabili.
  3. Fai domande:
    • Contatta l’azienda: Non esitare a contattare direttamente l’azienda per chiedere maggiori informazioni sui loro processi produttivi e sulla sostenibilità dei loro prodotti.
    • Leggi le recensioni: Le recensioni dei consumatori possono fornirti informazioni preziose sulla qualità e sulla sostenibilità di un prodotto.
  4. Diffida del greenwashing:
    • Termini vaghi: Diffida di termini come “naturale”, “ecologico” o “bio” se non sono supportati da certificazioni o informazioni dettagliate.
    • Marketing ingannevole: Alcune aziende utilizzano strategie di marketing aggressive per far apparire i loro prodotti più sostenibili di quanto siano realmente.
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Altri consigli utili:

  • Confronta i prodotti: Prima di acquistare, confronta diversi prodotti simili per valutare quale offre le migliori garanzie di sostenibilità.
  • Scegli prodotti durevoli: Acquistare prodotti di qualità che durano nel tempo riduce la necessità di sostituirli e genera meno rifiuti.
  • Ripara e riutilizza: Quando possibile, ripara i tuoi oggetti anziché sostituirli.
  • Supporta le aziende locali: Acquistare da piccole aziende locali ti permette di conoscere meglio i prodotti e di sostenere l’economia locale.

Ricorda: La sostenibilità è un concetto complesso e multidimensionale.
Non esiste una formula magica per riconoscere i prodotti veramente sostenibili, ma seguendo questi consigli e informandoti attentamente potrai fare scelte più consapevoli e contribuire a una migliore prospettiva di futuro.

E tu hai voglia di raccontarci quali sono le misure che hai adottato per uno stile di vita più green e che rapporto hai con la moda?
Siamo curiose di leggerti nei commenti!

Articolo scritto da Ary

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